Carissimi Amici e Amiche,
Auguri di Santo Natale e Gioioso Anno Nuovo!
Eccoci di nuovo a farci gli auguri di Santo Natale: il secondo che facciamo insieme. La Corona di Avvento, il Triduo in preparazione al Natale preparato dai ragazzi, la Veglia che precede la Santa Messa di Mezzanotte, e il Presepe, hanno uno stesso tema, tratto da Isaia (9,1): “Il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande luce”.
Questo versetto ci ha accompagnato in questo breve cammino, fatto di giorni. Ma quanto lungo è talvolta il tunnel delle nostre tenebre, quanto davvero le tenebre che portiamo nel cuore sono dense. Chi ha sperimentato anche una volta ad entrare in una stanza al buio completo, sa quanta paura lo assale. Nel paradosso del buio poi, in una stanza al buio, sapendo che non si vede proprio niente, che i nostri occhi pur provando a intercettare anche la più flebile lucina, il più piccolo bagliore luminoso, e non trovando niente, viene spontaneo di chiuderli.
Buio a buio. Che tristezza, che paura. Signore non ne uscirò mai da tale tenebra. Ma ecco che il Signore mette nel cuore, nella bocca, nella penna di Isaia, perchè tale parola si fissasse bene, fosse scritta “con stilo di ferro” (Giobbe) questa parola “Il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande luce” e aggiunge nel versetto successivo “su coloro che abitavano in terra tenebrosa una luce rifulse. Hai moltiplicato la gioia, hai aumentato la letizia”.
La luce Rifulge, e non solo ma mette nel nostro cuore la gioia, la letizia, le moltiplica, le aumenta, in maniera indicibile.
Carissima sorella e fratello, che come me cammini nelle tenebre del peccato, del fallimento, della fatica, della difficoltà, Gesù rifulge nei nostri cuori.
Il verbo rifulgere, è uno dei pochi verbi che ammette dopo di se solo la gioia, la bellezza, la pace. Non rifulgono cose negative. Ecco perché la Luce di Gesù rifulge, perché viene ad allontanare dal nostro cuore tutto ciò che è negativo e pesante, brutto e triste.
Carissima sorella e fratello, non temiamo, anche se tale problema, difficoltà, sofferenza dovesse rimanerci vicina, attaccata alla nostra vita, OGGI, non siamo più soli, Gesù illumina la nostra storia e cammina con noi, si fa fulgido cireneo delle nostre storie. Abbiamo finalmente un Compagno di cammino, il Dio lontano è ORA l’Emmanuele: il Dio con noi, il Dio per noi.
Auguri da Don Max e da tutta la comunità Salesiana