Cari amiche e amici,
seppur con il ritardo che ormai mi contraddistingue, sono qui nuovamente a augurarvi buon cammino di avvento. Sinceramente non ho proprio idea di cosa scrivervi. Cerco ispirazione nei grandi testimoni dello Spirito: Tonino Bello, Martini, Turoldo, Papa Francesco. Oppure nei grandi testimoni dell’umanità: i poeti… ma non trovo niente. Anzi trovo tutto poiché quando cerchi nel cuore della umanità e nel cuore della fede trovi tesori inesauribili di bellezza e tenerezza.
Ma torniamo a noi. Come posso augurarvi un buon cammino di Avvento? L’unica cosa che mi passa per la mente è A-Vento.
Ecco che allora la fantasia legata a strumenti e realtà che tutti conosciamo, o almeno ne sappiamo l’esistenza, si mette in moto e mi permette di farvi i miei auguri di buon cammino.
Il primo augurio è quello di non combattere contro i Mulini A-Vento, cioè combattere una battaglia che non porta a niente, perché non ha niente a che fare con la realtà. Le nostre lotte riserviamole contro cose che hanno a che fare con la giustizia e con il bene comune. Combattiamo la nostra accidia nel fare il bene. Puntiamo la nostra lancia verso quelle realtà che esigono da noi impegno: per i poveri, i giovani, gli esclusi. Combattiamo pure contro i nostri peccati, con la serena fiducia che la nostra battaglia non ha avrà esito negativo se combattuta con il Signore.
Il secondo augurio è che camminiate in questo avvento con una Giacca A-Vento sempre con voi, capace di proteggere dall’aria fredda. Sappiate scoprire nel vostro armadio tale abito tanto utile non solo a voi per coprirvi dal freddo che giunge dai vicini Balcani, quanto coprire il freddo di tanti fratelli che ci stanno attorno. Coprire quel freddo che gela il cuore di tante persone. Tutti abbiamo bisogno di una persona che ci scaldi il cuore dai tanti “geli affettivi”. Niente di più triste è quello di avere il gelo nel cuore. Quanto gelo nel cuore di tanti anziani che passeranno ancora un Natale forse da soli; quanto gelo nel cuore di tanti poveri che affolleranno i portali ancora una volta delle nostre Chiese che già si stanno vestendo a festa per il Natale; quanto gelo per i tanti malati che passeranno il loro Natale in qualche corsia di ospedale; quanto gelo nel cuore di tanti giovani o ragazzi talvolta orfani di genitori vivi, oppure il gelo di scelte sbagliate che lasciano una scia di ghiaccio nel cuore. In tutti questi casi una Giacca A-Vento può essere un buon riparo.
Il terzo augurio è quello di essere come le Girandole A-Vento. Piene di colori, fantasiose e piene di energia, come dovrebbe essere la nostra carità cristiana, anche esse piena di fantasia per trovare nuove strade di solidarietà.
L’ultimo augurio è quello di esser come il Timone A-Vento. Uno strumento utilizzato nelle barche a vela per regolare l’andatura prestabilita della barca nel caso in cui essa possa subire variazioni involontarie, senza l’aiuto di un timoniere, ma solo con l’ausilio del vento. Insomma che possiate tenere sempre la rotta della vostra vita puntata verso il Signore che viene, facendo uso anche di quella mappa stellare, la cometa, che indica il luogo di approdo: Betlemme.
Carissime amiche e carissimi amici buon cammino. E non scordate di pregare per me.
Vi abbraccio con affetto, don Max.