Papa Francesco annuncia un anno speciale dedicato alla famiglia sotto il patrocinio di San Giuseppe
Nell’Anno dedicato da Papa Francesco a San Giuseppe prende il via anche l’Anno della Famiglia. Questo anno speciale, giunge nel quinto anniversario della pubblicazione di Amoris Laetitia, l’esortazione apostolica che raccoglie i frutti del grande Sinodo sulla famiglia, sarà inaugurato il 19 marzo 2021, solennità di San Giuseppe, e si concluderà con la celebrazione del X Incontro Mondiale delle Famiglie in programma a Roma nel giugno 2022.
“Questo Anno speciale – spiega il Pontefice – sarà un’opportunità per approfondire i contenuti del documento “Amoris laetitia”, attraverso proposte e strumenti pastorali. Essi saranno messi a disposizione delle comunità ecclesiali e delle famiglie, per accompagnarle nel loro cammino.
“Siamo chiamati a riscoprire il valore educativo del nucleo familiare: esso richiede di essere fondato sull’amore che sempre rigenera i rapporti aprendo orizzonti di speranza. In famiglia si potrà sperimentare una sincera comunione quando essa è casa di preghiera, quando gli affetti sono profondi e puri, quando il perdono prevale sulle discordie, quando l’asprezza quotidiana del vivere viene addolcita dalla tenerezza reciproca e dalla serena adesione alla volontà di Dio”.
“In ogni famiglia ci sono problemi” … “Quando litighiamo non lasciamo finire la giornata senza fare pace, perché la guerra fredda del giorno dopo è peggio”. Francesco ribadisce quindi “tre parole” che aiutano a mantenere vivi i rapporti familiari: “permesso, per non essere invadenti, grazie, per aiutarci reciprocamente, e scusa”.
“Con cuore di padre: così Giuseppe ha amato Gesù”, così inizia la Lettera Apostolica “PATRIS CORDE” Papa Francesco in occasione del 150° anniversario della dichiarazione di San Giuseppe quale patrono della chiesa universale. Questa lettera che come dicevamo apre quest’anno speciale ri-dedicato alla famiglia, ci parla di Cuore. Questo termine “Cuore” a noi della famiglia salesiana, legata a Don Bosco con mille funi di tenerezza e amicizia, riecheggia una frase di Don Bosco a noi tanto cara “L’educazione è cosa del cuore, e che Dio solo ne è padrone, e noi non potremo riuscire a cosa alcuna, se Dio non ce ne insegna l’arte, e non ce ne mette in mano le chiavi”.
Giuseppe, cuore di Padre, come Don Bosco, cuore di Padre: cuori di chi ama! Un padre non può che amare con il cuore, ed amando guida ed educa; accoglie e indirizza; si prende cura e lancia verso nuovi orizzonti. Chi ama con il cuore di padre non può restringere la sua famiglia al piccolo abitacolo della propria casa, sa di dover guardare oltre. Ecco che allora la figura di noi padri non può che guardare alla grande figura di Giuseppe come ha fatto anche Don Bosco, che non solo lo ha avuto come esempio ma lo ha voluto come protettore della sua congregazione salesiana.
In questo anno, come dicevamo all’inizio, ri-dedicato alla famiglia non possiamo che guardare assieme a tutta la Chiesa a San Giuseppe e, chiedergli non solo protezione per famiglie di tutto il mondo ma anche insegnare a noi padri ad essere padri: “Padri non si nasce, lo si diventa. E non lo si diventa solo perché si mette al mondo un figlio, ma perché ci si prende responsabilmente cura di lui. Tutte le volte che qualcuno si assume la responsabilità della vita di un altro, in un certo senso esercita la paternità nei suoi confronti. Nella società del nostro tempo, spesso i figli sembrano essere orfani di padre. Anche la Chiesa di oggi ha bisogno di padri” (Patris Corde 7).
Il mondo oggi e la Chiesa pure, hanno bisogno di padri, di persone che si prendono “responsabilmente cura” dei figli che versano in svariati tipi di difficoltà. Essere padri non significa avere la risposta giusta alle mille domande e angosce di questo mondo e della chiesa, ma essere come ha sottolineato Papa Francesco guardando alla figura di San Giuseppe: padri teneri, cioè compassionevoli verso le debolezze dei figli perché per primi si riconoscono deboli e bisognosi della Grazia; padri obbedienti a Dio, cioè in ascolto della Parola del Signore che suggerisce sempre come agire per il bene dei figli e della famiglia; padri accoglienti, cioè capaci di far proprio il presente assumendosene la responsabilità e riconciliandosi con al propria e l’altrui storia; padri coraggiosi e creativi, capaci davanti a una difficoltà a non fermarsi o peggio ad abbandonare il campo, ma ingegnarsi in qualche modo per trovare feritoie di speranza e cammini nuovi; padri lavoratori, partecipare “all’opera stessa della salvezza, occasione per affrettare l’avvento del Regno, sviluppare le proprie potenzialità e qualità, mettendole al servizio della società e della comunione e della famiglia” (cfr. PC.); padri nell’ombra, che introducono i figli all’esperienza della vita, alla realtà. Non trattenendoli, non imprigionandoli, non possedendoli, ma rendendoli capaci di scelte, di libertà, di partenze (cfr. PC.); padri che accompagnano ma che sanno al momento giusto entrare nell’ombra, non per nascondersi ma per rendere i figli protagonisti della storia.
Carissimi amiche e amici, carissime famiglie è un dono di Dio la famiglia, è una vocazione grandissima la famiglia come grande è la vocazione alla paternità e maternità, come avrebbe detto San Paolo VI, responsabile.
Buon anno a tutti voi!
Con affetto don Max
In occasione dell’anno dedicato da Papa Francesco alla Famiglia sotto la protezione di San Giuseppe, il nostro sito si arricchisce di una nuova rubrica, curata dal nostro Centro Armonia, che di volta in volta affronterà un aspetto delle nostre famiglie e ci condurrà nel mondo meraviglioso di questa piccola chiesa domestica che viviamo quotidianamente facendo i conti con i nostri pregi e difetti, con le nostre ricchezze e le nostre povertà, con le nostre gioie e i nostri dolori.