Sono 40 e più giorni che siamo a casa e ci chiediamo: ma dove sono andati i nostri ricordi? Ma soprattutto cos’è un ricordo? È qualcosa che non puoi vedere…non puoi toccare… ma è così grande che non puoi distruggerlo, esso si instaura come mattone dopo mattone nella nostra vita.
Non tutti, sono felici di ricordare… c’è chi dice che esiste solo il presente e che non bisogna guardarsi indietro, ma io sono convinta che i ricordi belli o brutti che siano non vadano cancellati. Essi sono il nostro bagaglio di vita. Alcuni ricordi sono pieni di nostalgia, gioia, sensi di colpa, amore o sentimenti che fanno soffrire, ma tutti nel loro piccolo ci hanno insegnato qualcosa che ci porteremo dentro per tutta la vita. Mai come in questo momento abbiamo bisogno di aggrapparci ai ricordi.
Nella nostra associazioni ad esempio, abbiamo numerosi ricordi a partire dalla nostra promessa, che ogni anno recitiamo tutti insieme per confermare il nostro SI verso Gesù e tutta la comunità. Mai come in questo periodo siamo chiamati a rispettarla e sentirci parte della grande famiglia dell’Azione Cattolica. Ripetiamo ogni giorno il nostro SI e sfruttiamo i bei ricordi che questa grande famiglia ci ha donato, affinchè tutto possa finire al più presto e torneremo tutti ad abbracciarci come abbiamo sempre fatto.
Molti ricordi possiamo attribuirli ai nostri fantastici campi, che ogni anno si fanno spazio nel cuore di ognuno di noi, lasciandoci emozioni indimenticabili.
Nei nostri diversi gruppi associativi, ci sono tanti ricordi e abbiamo voluto ricordarli insieme agli Educatori e ad un componente del settore Adulti.
Sono diversi e gioiosi i ricordi dei 7/8. Per quanto riguarda le attività, la piccola caccia al tesoro in chiesa ha avuto un bel riscontro. Questa si è aperta con una scenetta sul palco del salone e con la partecipazione dei bambini venivano spiegati i momenti della messa e i luoghi principali della chiesa; la mini caccia si è conclusa poi con il completamento di un grande cartellone. Un’altra attività rimasta impressa è quella che riguardava il sacramento del battesimo che dopo un piccolo sketch degli educatori i bimbi si sono cimentati in un grande cruciverba. Riguardo le uscite, quella rimasta impressa ai bimbi è stata la prima uscita in piazza, dove hanno dovuto scoprire i loro educatori facendo una grande caccia al tesoro per il centro; anche quella a San Salvo per i 50 anni dell’ACR è piaciuta molto, durante la quale hanno fatto nuove amicizie e hanno scoperto un po’ di storia della nostra associazione. Al campo, essendo loro la fascia d’età con i più piccoli, hanno partecipato solamente i bimbi che quest’anno si trovano in terza elementare, per questo per molti di loro è stata la primissima esperienza, dal quale sono rimasti affascinati ed hanno capito che essere in AC significa essere in famiglia.
Per i 9/11 ci sono numerosi ricordi felici e allo stesso tempo significativi per il loro cammino. I nostri ragazzi di 5 elementare hanno scoperto quanto è importante ai giorni d’oggi “aiutare e lasciarsi aiutare” attraverso un percorso di fili intrecciati in una stanza buia, dove a coppie il bambino bendato doveva fidarsi e lasciarsi guidare dall’altro non bendato, fino a raggiungere la fine della stanza, dove dovevano immergere le mani in un pentolone magico dove avrebbero trovato degli oggetti, alcuni utili altri meno. L’oggetto importante era una piccola chiave che apriva un lucchetto con la bibbia, perché tutto nella nostra grande famiglia di Ac ci riporta al Nostro Signore Gesù.
Anche i nostri ragazzi di 4 elementare si sono cimentati in una bellissima uscita alla Fattoria Dell’Agnello a Punta Penna, attività pensata al fine di collegare l’Agnello di Dio un po’ con la realtà. Ad accoglierli è stato il buon pastore che ha spiegato loro la quotidianità e il percorso che quegli agnelli devono intraprendere per diventare adulti. I ragazzi super attenti e interessati hanno posto molte domande al pastore. Poi hanno fatto una merenda tutti assieme nella casa del pastore dove hanno trovato anche il modo di fare un gesto di carità visitando l’anziana madre del pastore felicissima di aver visto e parlato con i ragazzi.
Sono tanti i momenti che il gruppo 12/14 ha vissuto insieme in questo anno quello più emozionante è stata l’adorazione eucaristica che tutto il gruppo ha vissuto per la prima volta dopo svolto piccole attività di gioco che hanno aiutato loro a riflettere sul rapporto con Gesù. Vedere i ragazzi passare dal momento di gioco al raccoglimento totale è stato veramente emozionante. La festa diocesana dove hanno potuto vedere con i loro occhi come la realtà dell’azione cattolica si estende oltre la nostra parrocchia e ci sono altri ragazzi della loro età che come loro frequentano questa associazione.La cena fatta tutti insieme in pizzeria il 7 dicembre prima dell’accademia dell’immacolata. Qui si è visto come i ragazzi si sono uniti tra loro, hanno condiviso la cena, risate, racconti, foto…ognuno di loro con le proprie caratteristiche ha contribuito a rendere speciali tutti questi momenti.
Mi sforzo allora di guardarmi indietro e di risalire a febbraio, poi a gennaio, poi a Natale, a dicembre, e poi ancora indietro ai primi due mesi di riunioni. Il progetto era buono! Eravamo ripartiti carichi come bestie per l’esperienza rigenerante del campo!. L’anno era cominciato con brio! Avevamo parlato delle opere di Misericordia, un ciclo di 3-4 incontri, proficui intriganti, una cena con tutti i GIOVANISSIMI, poi il ciclo su affettività e sessualità, avevamo iniziato a fare un piccolo servizio di assistenza ad alcune famiglie, con alcuni dei nostri giovanissimi, proprio per toccare con mano la carità. Volevamo fare qualche millimetro verso il Signore insieme, come gruppo. Ed invece ora si affievoliscono i ricordi, una cappa di nebbia si distende su questi mesi ed avanzano i cattivi ricordi: l’apatia, la mancanza di coraggio, il sentirsi legati ma non Associati, il sentirsi grandi ma essere piccoli, il voler volare ma anche la paura del confronto con realtà più complesse e più sfidanti, sì questo me lo ricordo. Mi ricordo di essermi sentito quasi sempre una seconda scelta dai miei GVSS. Poi mi sforzo un po’ e mi dico , a bassa voce per convincermi meglio, dobbiamo partire dalle piccole cose, come fa il Signore. E poiché le cose più stupide di quando sei innamorato te le ricordi come le più belle, perché la loro semplicità non ha paragoni, io mi continuerò a godere i sorrisi dei miei GVSS quando di sera, sfiniti mi dicevano a Cortino : “tu sei matto! Ci hai fatto perdere nel bosco!”
Per il gruppo dei GIOVANI/ADULTI, nonostante i pochi incontri, una delle attività più interessanti è stata quella durante la quale si dovevano formare delle coppie a rotazione ed ogni coppia doveva confrontarsi per un determinato tempo; a turno bisognava parlare e poi ascoltare l’altro. Infine si è dovuto ripetere ciò che ognuno aveva ascoltato dell’altro, mettendo in risalto “L’ASCOLTO”. Un altro incontro interessante è stata la testimonianza di Antonio La Monica, che ha trasmesso il messaggio di mettersi sempre al servizio degli altri senza essere ancorati a situazioni di comodità. Spesso inoltre è stata richiesta la partecipazione del gruppo per dare una mano all’associazione, anche materialmente. Durante tutti gli incontri, oltre a quelli riportati è stata sottolineata l’importanza del vivere l’Azione Cattolica in tutti i luoghi, attendendosi quindi alla promessa che ogni anno rinnoviamo
Spesso non conosciamo il valore di un momento finché non diventa ricordo. Occorre allora cominciare a costruirne altri, proprio in questo strano tempo che stiamo vivendo, per non dimenticare i bei momenti vissuti in famiglia AC!!