Onesti cittadini perché buoni cristiani
Nella festa di don Bosco un appello per tutti a favore dei i giovani
L’esperienza ci fa persuasi che questo é l’unico mezzo per sostenere la civile società: aver cura dei poveri fanciulli.
(MB. XIII,180 Don Bosco).
Carissimi amici e amiche siamo vicino alla Festa di Don Bosco, il santo dei giovani. Tutti conosciamo il suo impegno nell’accogliere, nell’educare cristianamente e umanamente i giovani. L’educazione delle nuove generazioni non è il pallino di una task force particolare, ma l’impegno di tutti, della Chiesa come della società civile nelle sue componenti amministrative e politiche, anche di quella buona politica auspicata da Papa Francesco nel suo messaggio per la pace 2019 “La buona politica è al servizio della pace”: “Quando, la politica si traduce, in concreto, nell’incoraggiamento dei giovani talenti e delle vocazioni che chiedono di realizzarsi, la pace si diffonde nelle coscienze e sui volti. Diventa una fiducia dinamica, che vuol dire “io mi fido di te e credo con te” così “Ognuno può apportare la propria pietra alla costruzione della casa comune” .
Oggi si impone sempre più un’attenzione particolare sui giovani, “La porzione dell’umana società, su cui sono fondate le speranze del presente e dell’avvenire” (MB. III,605 Don Bosco). Ma quale avvenire ci potrà essere se non offriamo oggi a loro un possibile presente?
Oggi i giovani sono lo specchio ancora di più delle fragilità della nostra società cosiddetta “liquida”: liquefatta nei rapporti affettivi; slavata nella conoscenza e nella cultura; squagliata negli impegni sociali. Essi sono preda delle avvenenti sirene che li attraggono, loro novelli Ulisse, in ricerca di tanti miraggi.
Ora senza fare i soliti elenchi sul disagio giovanile, possiamo invece suggerire a tutti noi adulti addetti ai lavori educativi o di governo, ecclesiali o amministrativi alcune possibili risoluzioni. Oggi dobbiamo e possiamo educare, possiamo e dobbiamo formare i giovani al bello e al buono, perché i giovani sono desiderosi di mettersi in gioco, poiché in essi sono nascosti “talenti” che sta a noi adulti, come navigati Talent Scout, trovare e aiutare a mettere a frutto per il bene della Chiesa e della Società.
Prendendo anche spunto da ciò che Padre Bruno ha sottolineato nel suo comunicato del 19 gennaio 2019, vorrei suggerire una sfida che come Chiesa e come Amministrazione Pubblica dovremmo agevolare e rinforzare ancora più per il bene dei giovani:
SI alla FORMAZIONE.
La parola Formazione racchiude in se tanti campi di crescita, ne vorrei sottolineare due: quella Professionale e quella Spirituale.
SI all’attenzione dei giovani, in modo speciale verso quei giovani a rischio scolastico. Una non chiara e forte presa di posizione da parte della Regione verso la FORMAZIONE PROFESSIONALE, un non incrementare questa realtà, offre il fianco a notevoli disagi: dispersione scolastica, abbandono scolastico; non preparazione di nuovi professionisti nei campi legati al mondo del lavoro. I giovani hanno intelligenza variegata, che racchiude in se non solo quella analitica della realtà, ma anche quella del “Fare” la realtà, costruire con le proprie mani la realtà: testa e mani intimamente connessi.
Se il nostro impegno di educatori, di Chiesa e di Politica, non offre a chi ha “l’intelligenza nelle mani” tali opportunità di formazione con corsi professionali il rischio è quello di far aumentare non solo la possibilità di abbandono scolastico, da parte di quei giovani che nel normale circuito scolastico fanno più fatica, ma anche incrementare quella parte in loro di fragilità che talvolta li colpisce, creando più disagio, inducendoli se non al “non fare nulla nella propria vita” e quindi al “non senso”, alla ricerca di facili guadagni o facili svaghi che non sempre hanno il carattere di onestà e di socialità. Il rischio è di aumentare anche forme di microcriminalità.
Se vogliamo una società buona, dobbiamo far convergere tutti i nostri sforzi nell’educare cristianamente la gioventù. (MB XVII,150 Don Bosco).
Ecco quello che allora possiamo chiamare un IMPERATIVO EDUCATIVO, far convergere tutte le forze in campo per aiutare i giovani a diventare i “cittadini di domani attivi”: “Lo scopo si è di radunare i giovani per farli onesti cittadini col renderli buoni cristiani”. (MB IV,19 Don Bosco).
Ecco che don Egidio Viganò, già Rettor Maggiore dei salesiani sottolineava con un capovolgimento della frase sopracitata un teorema educativo, definito l’umanesimo educativo di don Bosco: “Onesti Cittadini perché Buoni Cristiani”. Dalla formazione Cristiana perciò dei giovani si evince sicuramente un bene diffuso per la società, poiché il cristiano formato alla scuola di Cristo non può che essere un onesto cittadino attivo e alleato per una società migliore.
Carissimi amici e amiche buona festa di Don Bosco. Preghiamolo per i nostri ragazzi e giovani e anche per noi tutti. Buona Festa ancora.
Don Max
Aggiungo qui di seguito altre frasi di Don Bosco sul binomio Educazione e Società, a titolo di conoscenza.
I pericolanti giovanetti se non sono aiutati diventano il flagello della società, e per lo più vanno a popolare le prigioni. XIII,184.
Dalla buona o cattiva educazione della gioventù dipende un buono o triste avvenire ai costumi della società. V,931.
Se cattiva è la gioventù, cattiva sarà la società. XVI,66.
Il bene della società e della Chiesa risiede nella buona educazione. XVI,66