“Nel mezzo del cammin di nostra vita”, questa citazione dantesca iniziale potrebbe sembrare troppo pretenziosa, ma purtroppo o forse grazie a Dio esprime quello che stiamo vivendo: siamo già a metà del cammino quaresimale. E come sta andando questo cammino?
Con i ragazzi e i giovani stiamo affrontando un percorso a tappe Bibliche (tratte dai Vangeli della Domenica di Quaresima) che li porterà a mettere in relazione la propria Vita con dei verbi tratti o desunti proprio dai Vangeli. Per adesso abbiamo visto i verbi ATTRAVERSARE, SCALARE e FRUTTIFICARE: una vita che Attraversa il Deserto delle tentazioni; una Vita che Scala la Montagna della Trasfigurazione; una Vita che Frutta dei buoni frutti. Gli altri verbi li incontreremo strada facendo.
Poi con i ragazzi, con gli Adulti e con quelli che io chiamo gli “addetti al lavoro” educativo abbiamo vissuto nei giorni di Sabato 16 e Domenica 17 il Ritiro di Quaresima.
Insomma in questo “mezzo cammino” ci siamo incamminati con fatica ma anche con tanto desiderio comunque di arrivare fino alla Pasqua.
Ma volendo aggiungere una riflessione a quanto detto sopra, che più che una riflessione quaresimale, potrebbe sembrare solo un resoconto quaresimale, questo titolo da me annunciato “nel mezzo del cammin di nostra vita” è un invito a percorrere ancora il resto di strada da fare verso la Pasqua. È il nostro Esodo. Ora è pur vero che la meta ce l’abbiamo, ma il tragitto per arrivarvi talvolta è tortuoso come quello degli ebrei nel deserto, che come sappiamo prima di arrivare alla Terra Promessa, hanno fatto giri su se stessi per arrivarvi.
Anche noi quanta strada facciamo nel nostro Esodo personale. Usciamo dal nostro Egitto, luogo di schiavitù dal peccato per desiderare di ritornarvi nel momento della prova nel deserto. Ambiamo la Terra Promessa ma talvolta non manteniamo la Promessa di arrivarci. La nostra vita è un cammino accidentato, ma succede anche che diventa incidentato dal male. Non temiamo però non siamo soli nel mezzo del cammino, noi siamo “in mezzo” ad una comunità di peccatori che camminano assieme a noi, siamo condotti da Colui che si è fatto peccato – 2 Cor 5,21: “Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo fece peccato in nostro favore, perché in lui noi potessimo diventare giustizia di Dio” – per renderci appunto giusti per Dio.
Camminiamo allora e avanti nel nostro Esodo quotidiano e non temiamo, Gesù è sempre con noi, fino alla fine del mondo (Mt. 28,20).
Buon Cammino
Don Max