Non è solo un cambio di nome, è un vero e proprio cambio di identità “mediatica”. L’Opera Salesiana di Vasto ha molteplici ambiti di servizio: nasce come Centro di Formazione Professionale con i primi tre Salesiani: don Marinelli, don Stella e il Sig. Calcaterra. Già nei primi anni di servizio sistema i campi incolti in cortili accoglienti per giocare in sicurezza. Pochi anni dopo riceve dalla Diocesi la nascente Chiesa intitolata poi a San Giovanni Bosco ed eretta a Parrocchia direttamente affidata alla cura dei Salesiani.
A 200 anni dal sogno dei 9 anni, questo importante “cambio di denominazione” quindi, ci riporta alle origini della nostra realtà: siamo #Casa che accoglie, #Scuola che avvia alla vita, #Cortile per incontrarsi in allegria e #Chiesa che evangelizza.
Il motto scelto per accompagnare questo nuovo look comunicativo è “Dove il cuore #educa, la passione #guida ed il futuro si #dipinge”. Non a caso tutti aspetti fondamentali del carisma di don Bosco.
Un cambio fortemente voluto e condiviso dall’intera Comunità Educativa; il nuovo logo è simbolo di una identità salesiana unica in Italia e nella realtà salesiana Vastese. Esso infatti è utilizzato da tutte le Opere Salesiane della penisola. L’ufficio nazionale di Comunicazione Sociale, composto dai sei incaricati ispettoriali, ha coordinato il lavoro iniziato a gennaio 2020 con la redazione del Brand Book. Sono stati i sei ispettori dell’Italia Salesiana a chiedere di realizzare un logo unico per tutti, da declinare nelle realtà territoriali per dare un messaggio di unità. Il lavoro svolto dalla équipe ha visto la partecipazione anche di esperti chiamati dalle ispettorie: il risultato finale è stato quindi frutto di un cammino condiviso nell’affermazione, attraverso i tratti di un logo, della identità rappresentativa del carisma.
Il cammino di adozione del logo da parte delle diverse opere salesiane distribuite su tutto il territorio dell’Italia (6 Ispettorie, 167 Opere Salesiane e 1.650 salesiani) ben racconta come in ogni casa salesiana si respiri quello stesso clima di famiglia e si viva quell’impegno educativo della Valdocco di Don Bosco.
Architettura del logo (simbolismo)
Educazione
Freccia. Don Bosco visse nell’incontro con i giovani un’esperienza spirituale ed educativa che chiamò «Sistema Preventivo». Era per lui un amore che si dona gratuitamente, attingendo alla carità di Dio che previene ogni creatura con la sua Provvidenza, l’accompagna con la sua presenza e la salva donando la vita.
Accoglienza
Casa. Il primo oratorio fu per i giovani casa che accoglie, parrocchia che evangelizza, scuola che avvia alla vita e cortile per incontrarsi da amici e vivere in allegria. Nel compiere oggi la nostra missione, l’esperienza di Valdocco rimane criterio permanente di discernimento e rinnovamento di ogni attività e opera.
Accompagnamento
Abbraccio. L’educazione e l’evangelizzazione di molti giovani, soprattutto fra i più poveri, ci muovono a raggiungerli nel loro ambiente e a incontrarli nel loro stile di vita con adeguate forme di servizio. Li accompagniamo imitando don Bosco che fu per loro un padre, un maestro, un amico.
Comunione
Cerchio. Realizziamo nelle nostre opere la comunità educativa e pastorale. Essa coinvolge, in clima di famiglia, giovani e adulti, genitori ed educatori, fino a poter diventare un’esperienza di Chiesa, rivelatrice del disegno di Dio. La coesione e la corresponsabilità fraterna permettono di raggiungere gli obiettivi pastorali.
Architettura del logo (Font istituzionale)
Montserrat
STORIA:
Montserrat è un carattere geometrico sans-serif disegnato dalla designer argentina Julieta Ulanovsky. Il design è stato ispirato dalla segnaletica dell’omonimo quartiere storico di Buenos Aires.
USO:
La varietà di pesi e grandezze aiuta la versatilità e l’usabilità di Montserrat. Inoltre le forme delle lettere geometriche rendono questo carattere accessibile con un senso di calore ed energia. D’altro canto è anche raffinato, forte e altamente leggibile. Nel complesso, un carattere tipografico molto versatile.
LA SCELTA:
Pur presentandosi come una font molto cuspidale possiede elementi terminali di grande docezza e rotondità. In particolare la nostra attenzione si è concetrata sulle “i” minuscole, in quanto la parola “Salesiani” potrebbe essere utlizzata a se stante nel tempo, questo ci permette nella riproduzione del grafismo il richamo alle “teste” che compongono il logo, nel trittico figurato.