“Prima di proseguire e ritirarsi accondiscese alle istanze di chi lo supplicava di rivolgere una parola speciale alle Capitolari; quindi, con Don Bonetti al suo fianco, entrò nel parlatorio, dove le Madri aspettavano ansiose tanta grazia, e disse loro: – Oh dunque voi volete che io vi dica qualche cosa. Se potessi parlare, quante cose Vi vorrei dire! Ma sono vecchio, vecchio cadente, come vedete; stento perfino a parlare. Voglio dirvi solo che la Madonna vi vuole molto, molto bene. E, sapete, essa si trova qui in mezzo a voi!
Allora Don Bonetti, vedendolo commosso, lo interruppe, e prese a dire, unicamente per distrarlo: – Sì, così, così! Don Bosco vuol dire che la Madonna è vostra madre e che essa vi guarda e protegge.
– No, no, ripigliò il Santo, voglio dire che la Madonna è proprio qui, in questa casa e che è contenta di voi e che, se continuate con lo spirito di ora, che è quello desiderato dalla Madonna…
Il buon Padre s’inteneriva più di prima e Don Bonetti a prendere un’altra volta la parola:- Sì, così, così! Don Bosco vuol dirvi che, se sarete sempre buone, la Madonna sarà contenta di voi.
– Ma no, ma no, si sforzava di spiegare Don Bosco, cercando di dominare la propria commozione. Voglio dire che la Madonna è veramente qui, qui in mezzo di voi! La Madonna passeggia in questa casa e la copre con il suo manto”.
In così dire stendeva le braccia, levava le pupille lacrimose in alto e pareva voler persuadere le Suore che la Madonna egli la vedeva andare ivi di qua e di là come in casa sua e che tutta la casa era sotto la sua protezione. La scena meriterebbe di venire riprodotta da un buon pennello, affinchè, come rimase indelebilmente impressa nell’animo delle presenti, così perpetuasse nel futuro l’atteggiamento del santo Fondatore, allorchè con sì solenne affermazione prendeva l’estremo commiato dalle sue figlie maggiori.
Lasciò per sempre quella casa benedetta la mattina del 24.
(Dalle Memorie Biografiche Vol. XVII, pagg. 558)
Carissimi amici e amiche tutti, bimbi, ragazzi, giovani, adulti, anziani, famiglie, malati, persone sole… non vorrei dimenticare proprio nessuno.
Siamo ormai vicini alla Festa di Maria Ausiliatrice e mi sembrava bello e giusto salutarvi facendovi gli auguri di buona festa. E ancor più mi sembrava bello farlo prendendo spunto dalla storia di Don Bosco che tanto ha amato e tanto ha invitato ad amarla i suoi i giovani e adulti.
Don Bosco vedeva Maria. La vedeva! Non era una semplice percezione, o un sentimento pio e religioso. Don Bosco La vedeva. E cosa vedeva di Maria? Due cose: “è contenta di voi” ed “è in mezzo a voi… passeggia”.
Due atti davvero significativi. Maria non è una semplice devozione privata, è una presenza attiva nella vita della Chiesa, della Congregazione, della nostra Parrocchia-oratorio, della società.
Credere che Maria è presenza attiva, vuol dire riconoscerne non solo l’esistenza, ma anche la sua partecipazione concreta nella vita di ciascuno di noi. Maria vuole partecipare nella nostra vita.
In un mondo dove se non “appari e dimostri”, dove devi sempre essere “performante” – anche se non lo sei – e se fallisci la colpa è sempre degli altri, e nel tuo fallire un po’ perdi la faccia… Maria non ci tiene ad “apparire”. Lei, che anche se nella storia tante volte è “apparsa”, non ci tiene a fare “bella mostra”, a mostrare la sua “bella faccia”, anche se di Lei possiamo dire con il Cantico dei Cantici: “O mia colomba, (…) mostrami il tuo viso, (…) il tuo viso è leggiadro”; “Tutta bella tu sei”. Il suo non vuole essere un “apparire”, parola che porta sempre con se un qualcosa di non chiaro e nebuloso, abbacinante o torbido qualcosa che si mostra allo sguardo ma superficialmente, che penetra poco dentro al cuore dell’uomo, lasciando un senso d’incertezza di poca profondità. Maria vuole entrare in RELAZIONE con noi. Questo perché, solo chi entra in relazione, in un incontro Faccia a Faccia, può rivelare una buona parola nella relazione con l’altro. Don Bosco nel suo parlare alle suore dice appunto che “Maria è contenta di voi”. “Essere contenti di”, che espressione piena di tenerezza, poiché oggi pochi sono contenti degli altri, pochi sono contenti di noi… e forse anche noi stessi non siamo molto contenti di noi. Maria, invece, è contenta di noi. Poiché come madre non può che essere contenta dei suoi figli. Voi obietterete che ciò non può essere vero, poiché non tutte le mamme sono contente dei propri figli, naturalmente per le scelte sbagliate dei figli; tanto meno Maria la quale in ogni istante vede ognuno di noi, suoi figli, che in un modo o in un altro ci ribelliamo, fuggiamo, scegliamo strade che non portano all’amore e all’amore di Dio e dei fratelli.
Ma cosa vuol dire “essere contenta”? proprio nell’etimologia della parola sta la soluzione del “problema”: contento da “continere”, tenere in sé. Maria “tiene in se” la pace, la gioia piena, ma soprattutto Tiene in Se tutti noi. Lei tiene in se, nel suo cuore, nella sua pelle, nella sua vita ognuno di noi: “Donna ecco tuo figlio. Figlio ecco tua Madre” (Gv. 19,26). Sì Maria è contenta di noi, ci tiene tutti con e in se. Lei è Madre, noi figli, sporchi, puliti, buoni, cattivi, ma figli di tale Madre.
Ed ecco allora il suo “passeggiare”, il suo camminarci accanto, il suo andar lento con noi. In mondo frenetico, dove chi inciampa provoca negli altri o riso ironico o non curanza e indifferenza, Lei ci cammina accanto e ad ogni nostra caduta ci offre la mano. Passeggia nella fretta della visita ad Elisabetta per soccorrerla in quel momento così delicato di una mamma che aspetta un figlio, mostrando una carità che travalica non solo le montagne di Giuda, ma anche le fatiche personali (anche lei aspetta un Figlio); passeggia seguendo suo Figlio: “E uno gli disse: «Tua madre e i tuoi fratelli sono là fuori che cercano di parlarti». Ma egli rispose a colui che gli parlava: «Chi è mia madre, e chi sono i miei fratelli?» E, stendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Poiché chiunque avrà fatto la volontà del Padre mio, che è nei cieli, mi è fratello e sorella e madre” (Mt. 47-50) non arrogando nessun diritto di sangue, ma facendosi discepola e così insegnandoci cosa vuol dire seguire suo Figlio; passeggia stando sotto la croce, raccogliendo tutte le croci di tutti i figli crocifissi di madre addolorate.
Maria passeggia, sui sentieri sconnessi dei nostri problemi per sostenere; sulle corsie preferenziali chi si crede di accampare sempre diritti davanti a Dio e agli uomini, per fargli invertire la marcia; sulle strade senza sfondo dei propri fallimenti, per aprire loro un tunnel e uscire fuori dall’impasse; sui selciati dissestati dei nostri affetti, per ricomporne un mosaico armonico e unitario; sui marciapiedi dove si consumano tante nostre infedeltà verso Dio e verso gli uomini, per trasformali in banchine di fiori di rinnovata fedeltà; sulle zone di traffico limitato come è limitato talvolta l’orizzonte di futuro di tanti giovani che vedono solo limite e non opportunità per allargare gli orizzonti e far scorgere un alba piena di speranza; sui passaggi a livello di tante famiglie che vedono passarsi avanti treni che sentono per loro persi a causa del lavoro mancante, degli affetti distrutti, per risollevare le barriere che le bloccano e indicare nuove vie di transito e di amore; sulle corsie di sosta di tanti anziani, che hanno ormai parcheggiato la vita in attesa di chi sa che cosa… se non la fine, per incoraggiarli a dare ancora qualcosa che sa di saggezza di vita e speranza di paradiso al mondo; sui viottoli di montagna che portano a sicuri Golgota di Dolore per riaffermare che la dove “era stato crocifisso anche nostro Signore, vi è un giardino” (Gv. 19,41) che è pieno di resurrezioni, tutte le nostre possibili, personali e comunitarie risurrezioni.
Carissimi amici tutti, buona festa di Maria Ausiliatrice a tutti voi e buona passeggiata con la più dolce delle Mamme che sempre si dice contenta di voi.
Con affetto don Max