In occasione del bicentenario del sogno dei nove anni di Giovannino Bosco, mossi dall’iniziativa del nostro direttore e parroco don Alvaro, un buon numero di giovani e non e anche bamabini è partito alla volta di Torino per visitare i luoghi più significativi della vita di San Giovanni Bosco.
Primo giorno: ore 4.00, si parte! Un po’ assonnati ma con tanta gioia nel cuore. Finalmente dopo ore di viaggio, vissute in allegria e buona compagnia, arriviamo a Valdocco. Dopo esserci rifocillati e sistemati presso la casa di ospitalità delle FMA gestito da suor Maura, ci dirigiamo verso la nostra prima tappa. Accompagnati dalla nostra guida Laura veniamo accolti nel cortile del primo Oratorio di don Bosco, per poi portare i nostri passi presso la Tettoia Pinardi. Proseguiamo il nostro tour rivolgendo lo sguardo al refettorio e alla cucina che ogni giorno accoglieva più di 200 ragazzi e che ha visto la presenza, il lavoro e la dedizione quotidiana di mamma Margherita «ogni singola pietra di questo luogo è stata recuperata e posizionata qui dai ragazzi stessi, possiamo dire che oggi anche noi contribuiamo al grande sogno di don Bosco!». Il nostro cuore inizia già a commuoversi, avanziamo nella visita nel museo, fino a giungere alle camere di don Bosco dove la commozione si fa grande, luoghi in cui nostro padre, maestro e amico ha studiato, dormito, pregato e consegnato la sua vita al Signore. Visitiamo la Basilica di Maria Ausiliatrice e ci feriamo a pregare con gioia davanti le spoglie di don Bosco, ma la nostra preghiera continua nella chiesa di San Francesco di Sales. La nostra serata continua e dopo aver riempito le nostre pance con la cena ci rechiamo nel centro di Torino per una passeggiata e ormai stanchi poggiamo la nostra testa sul cuscino pronti per vivere una seconda giornata!
Secondo giorno: c’è ancora chi vorrebbe dormire…ma la sveglia suona per tutti! Arriviamo al colle don Bosco e ci lasciamo travolgere dal calore di famiglia che le pareti della casa di Giovannino Bosco regalano ancora. «Questa è la mia casa!». Luoghi in cui Giovanni bosco ha vissuto insieme alla sua mamma, Margherita, i fratelli, la nonna e fino ai due anni con il padre che lo ha lasciato di lì a poco. Riesce ancora a commuoverci la stanza del sogno dei nove anni e ci lascia stupiti di come un sogno così grande sia naso ina stanza così piccola e povera. La nostra mattinata continua con la visita alla basilica di don Bosco; luogo che custodisce le reliquie del nostro Santo fondatore e di Domenico Savio. Terminiamo la nostra mattinata con la santa messa nel tempietto di Maria Ausiliatrice ci dirigiamo insieme per consumare il pranzo. Rifocillati e riacquistate le energie ci dirigiamo verso Morialdo per visitare la casa dove ha vissuto, una parte della sua vita, San Domenico Savio e ci fermiamo per una preghiera nella chiesetta dove don Bosco viene accolto da don Calosso e dove va frequentemente a messa. Stessa chiesa dove studia e riceve la Prima Comunione Domenico Savio. La giornata non è ancora terminata, proseguiamo per Mondonio per visitare e lasciare una preghiera per tutti gli animatori del nostro Oratorio nella casa dove Domenico Savio muore a soli 15 anni. Ci rimettiamo in marcia e arriviamo a Chieri: «Studia di farti amare»! Qui don Bosco vive gli anni della sua gioventù, del lavoro per pagarsi da vivere e dello studio presso la scuola e poi in seminario dove conosce Luigi Comollo. Significativo per noi è il sottoscala del Caffè Pianta, giaciglio di sola paglia dove don Bosco a sera si dedica allo studio e al riposo alla sola luce di una candela. Con tanta gioia e con domande che smovono il cuore torniamo a Valdocco per vivere insieme la cena. Successivamente per i più temerari ci si dirige verso Superga per una vista notturna di Torino, ma c’è chi ha preferito godersi Torino by night…. Giunge anche per oggi la Buonanotte!
Terzo giorno: Sveglia e subito ci dirigiamo in Basilica per partecipare alla santa messa insieme al Consiglio Ispettoriale IC! Caricati i nostri bagagli e salutata Torino raggiungiamo l’ultima tappa di questo viaggio: la Sacra di San Michele… Sì SaCra e non SaGra! Saliamo i 243 scalini per arrivare in cima alla Chiesa, fare una preghiera e goderci il panorama e la storia di questo luogo legato al culto dell’Arcangelo Michele. Ed ora discesa! Giungiamo dai nostri confratelli salesiani ad Avigliana che ci ospitano per un succulento pasto e per farci ammirare il lago vicino la loro casa; qualche foto di gruppo e tutti in autobus direzione… Vasto! Si torna a casa!
Torniamo sì a casa, ma con la gioia nel cuore per aver vissuto questi giorni insieme, dove abbiamo riscoperto il senso di essere comunità, di essere parte di quel sogno di don Bosco che ancora continua a vivere nella nostra casa e nel resto del mondo dove la presenza e il carisma salesiano hanno trovato terreno fertile. Fiduciosi di portare un po’ di salesianità, di questi giorni, al resto della nostra comunità e in modo particolare ai nostri ragazzi, con la speranza che anche loro come don Bosco possano dire della nostra realtà di Vasto: «Questa è la mia casa!». Ci teniamo a ringraziare don Alvaro per l’iniziativa, per la gioia, il servizio e il carisma salesiano che ci ha donato in questi giorni, a tutte le persone che ci hanno accolto e si sono presi cura di noi e un grazie a tutti noi che abbiamo vissuto con gioia e insieme a don bosco questi giorni insieme.