Domenica 23 febbraio 2025 le strade di Vasto si sono tinte di colori e hanno cantato la Pace! A farlo, con l’emozione di chi sente di far parte di una grande famiglia, i ragazzi dell’Oratorio Don Bosco di Vasto. Una carovana della Pace che ha trovato forza nella Messa celebrata dall’Incaricato dell’Oratorio, don Massimiliano Dragani che, attraverso le parole del Vangelo, ha rinnovato all’assemblea la bellezza di quanto la Parola ci esorta a fare: “… Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell’Altissimo, perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi. Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso”. [Luca 6, 27-38]
Con questi cuori in festa e come Testimoni della Pace sono stati percorsi 2,5 km di strada, dalla Chiesa di San Giovanni Bosco fino a giungere in piazza Rossetti!
“Abbiamo bisogno di farci sentire” – ha detto Emanuela Pedone, presidente diocesana dell’Azione Cattolica Chieti Vasto – “di gridare che abbiamo bisogno della Pace“. Emanuela ci ha ricordato le parole pronunciate da Papa Francesco nel messaggio di inizio anno santo: “Papa Francesco ha invocato la pace tra i popoli, quella vera, duratura e che non si ferma ai cavilli dei contratti”.
Presenti alla manifestazione il sindaco di Vasto e Presidente della Provincia di Chieti Francesco Mennainsieme al consigliere Alessandro La Verghetta. “Mi auguro – ha detto il primo cittadino – che questo messaggio di pace raggiunga i governanti e che finalmente arrivi in quei posti nel mondo dove purtroppo la pace non c’è. Vi ringrazio di cuore per essere qui, per aver portato la preghiera e i colori della pace sulla città. Una frase che mi è sempre rimasta nel cuore di Don Bosco (quando andavo da bambino in oratorio) è: “Studia come farti amare e non come farti temere”. Secondo me è una delle cose più belle che ci ha lasciato”. Inoltre, ha ricordato quanto sia bello vivere la pace come ragazzi di don Bosco.
Il gruppo dell’ACR ha concluso condividendo con tutti il suo inno in lingua dei segni. In questo Mese della Pace, nei gruppi AC della parrocchia, della diocesi e a livello nazionale, si è riflettuto sul significato di giustizia che cerca “riparazione“, che non divide ma unisce, che non punisce ma trasforma. È una giustizia che richiede il coraggio di ascoltare, attraverso tutte le forme di comunicazione, che richiede il desiderio di comprendere e la volontà di guarire.
Ogni gesto, anche il più piccolo e inizialmente incerto, può diventare un ciack iniziale di un racconto di pace. Ogni atto di riconciliazione e cura verso l’altro è una scena che resterà impressa. Un mondo di pace è la storia che si vuole raccontare!
È stato bellissimo raccontarla con tutte le associazioni dell’oratorio unite come amici e fratelli.