Quest’ anno la Route Estiva del Clan Shalom del gruppo Vasto 1 si è sviluppata nel territorio abruzzese, e in particolare, nei luoghi alle pendici del Gran Sasso.
Partendo da Paganica, in particolare dal Santuario della Madonna D’Appari, abbiamo iniziato il nostro cammino verso la vetta. Ogni giorno, durante la strada, sono stati portati all’attenzione numerosi temi d’attualità: quali la violenza, l’attivismo, la libertà d’espressione; sempre rimanendo legati alla preghiera. Smontate le tende da Paganica abbiamo affrontato un cammino in salita per raggiungere Fonte Cerreto, da cui abbiamo preso la cabinovia per Campo Imperatore. Nonostante la fatica del cammino, una volta arrivati siamo stati ripagati dal vasto paesaggio e dal tipico fresco di montagna, ma c’era ben poco tempo per rilassarsi. Infatti la mattina dopo, con la sveglia impostata alle 4.00 abbiamo lasciato i 2200m per raggiungere la vetta del Corno Grande (2912m). A guidarci per tutto il percorso sono stati Don Franco e alcuni volontari CAI, esperti della zona. La fortuna ci ha accompagnato perché fin dalle prime luci dell’alba abbiamo potuto apprezzare la splendida giornata che il Signore ci aveva donato, ma eravamo ignari di quello che davvero ci aspettava. Nella prima parte abbiamo seguito un sentiero che costeggiava le cime più basse del Gran Sasso, circondati dalla vegetazione tipica e qua e la da un gruppo di camosci. A metà percorso abbiamo iniziato il punto più complicato della salita: non c’era più il sentiero, ma solo rocce e le indicazioni delle guide; la pendenza, la fatica e l’altezza hanno messo tutti a dura prova. Infatti raggiungere la croce sopra le nuvole è stata una soddisfazione immensa per tutti. Ben presto abbiamo iniziato la discesa in direzione Campli dove siamo stati accolti a Casa Manuela. Qui ci siamo immersi in una realtà a noi completamente sconosciuta: quella delle case famiglia della comunità Papa Giovanni XXIII.
I gue genitori Gioacchino e Claudia ci hanno raccontato la loro storia e perché hanno deciso di aprire una casa famiglia, e nel loro caso, di adottare ragazzi con disabilità varie, dedicando loro tutta la loro vita. Spinti da una grande fede 30 anni fa hanno iniziato questo percorso, che adesso li porta ad avere una casa famiglia abitata da 5 figli salvati da situazioni difficili. La loro storia ci ha lasciato senza parole, sia per la forza di volontà, sia per i molteplici eventi fuori dal comune che hanno accompagnato il loro percorso. Abbiamo quindi iniziato a toccare con le nostre mani cosa significa vivere questa realtà, passano le nostre giornate con i ragazzi, o aiutando i genitori con il trasloco della casa che sarebbe avvenuto di lì a pochi giorni. Ci siamo sentiti di famiglia e siamo stati soddisfatti di aver potuto dare una mano concreta nello svolgere le faccende quotidiane portando l’allegria e spensieratezza che contraddistingue noi scout. In questa route abbiamo vissuto esperienze contrastanti: prima abbiamo raggiunto il punto più alto, sentendoci i più forti e vedendo il mondo intorno più piccolo; poi siamo scesi e abbiamo percepito la grandezza in una piccola realtà dimenticata da chi vive con superficialità.