Continua il ricordo di don Mario Marchioli. Pubblichiamo la lettera che la Salesiana Cooperatrice, Beatrice Calzavara, ha letto a nome della Comunità Educativa Pastorale di Vasto. Ricordiamo che stiamo raccogliendo le testimonianze per farne una raccolta. Scopri qui come contribuire.
Ciao don Mà!
Ci provo a mettere per iscritto qualcosa per ricordarti, ma stavolta è più dura. Ho chiesto ai nostri amici di suggerirmi qualcosa.
In comune abbiamo tutti il ricordo ancora vivo del suono della tua voce nelle orecchie, chiara, limpida, tenorile, appassionata, spesso infervorata, al limite dell’infarto…quando il tuo desiderio di spezzarci la Parola si faceva impetuoso, partiva dalle storie della tua infanzia, dei tuoi anni in missione e si arricchiva della tua rilettura dei tuoi mille testi che studiavi ogni giorno senza sosta e arrivava dritto dal tuo cuore al nostro.
La stessa voce che diventava carezza nelle confessioni che volevi profonde, sentite, che ci facevano incontrare un Dio misericordiosa incarnato nella vita di ogni giorno, Padre come paterne erano le tue parole.
La stessa voce che ogni sera, di ritorno dalla Parrocchia, salutava i ragazzi in cortile, chiedeva delle loro vite, le guardava, le ascoltava, le scrutava tanto da volergli entrare dentro per dar loro un po’ di ”pace”.
La voce che mancherà ai Salesiani cooperatori, quella delle formazioni sulle Beatitudini, sulla Santità, quella che tuonava chiedendoci consapevolezza della nostra identità.
La voce che ricordava a tutti i confratelli e a noi laici la sacralità del “chiostro”.
La voce che mancherà alle famiglie che hanno goduto della tua passione, tardiva sì, ma che ci contagiava e che faceva da lievito nelle mille idee che ti venivano in mente.
Una battuta in dialetto, una pacca sulla spalla, la stima e l’affetto che provavi e che si leggeva nei tuoi occhi, le tue catechesi, la tua attenzione per i malati che andavi a trovare a casa scherzando sui loro e i tuoi malanni, il tuo vedere Dio in ogni nostro passo soprattutto quando noi non lo vedevamo, il tuo amore smisurato per i ragazzi che hai visto crescere e di cui chiedevi sempre con occhi brillanti, il tuo debito di preghiere per tutti noi che onoravi ogni giorno e che ci faceva sentire protetti.
Tutto di te ci mancherà. Anche le tue sfuriate.
Più di ogni altra cosa la tua voce.
Tu continua a pregare per i nostri giovani.
Ora falla sentire da vicino la tua voce a Don Bosco e intercedi per noi.
Noi la conserveremo nel cuore e ci sarà sempre di conforto.
Ciao Rafiki! Ti Vogliamo Bene!
*(Rafiki in swaili vuol dire “Amico”, così lo chiamavano in missione, così firmava i suoi articoli per il sito web dell’Opera)