La nostra comunità si è unita nel dolore per la scomparsa di Don Pasquale. In tanti ci siamo avvicendati intorno al feretro del nostro caro salesiano, in tanti ci siamo soffermati in preghiera e molti sono stati i ricordi e gli aneddoti che abbiamo condiviso.
Vogliamo continuare questa raccolta con i contributi che vorrete inviarci sui nostri canali social, @oratoriosalesianovasto su facebook e @oratoriodonboscovasto su instagram.
Di seguito cominciamo a trascrivere alcuni saluti e ricordi già arrivati, e man mano aggiungeremo quelli che arriveranno.
“Ciao Direttore! Provo a mettere insieme qualche parola per rendere omaggio alla tua vita spesa per noi tutti, qui presenti, e per molti molti altri che in questi lunghi anni hai incontrato, educato, confortato, illuminato con il tuo splendido sorriso. Ed è il tuo sorriso che tutti noi ricorderemo sempre. Sorriso che raccontava di una gioia che solo da Dio può venire. Sorriso che mostrava la tua disponibilità, la tua bontà, la tua dolcezza rassicurante. Sorriso che donavi quando ci chiedevi delle nostre famiglie, della nostra salute, della nostra vita quotidiana e spirituale. Sorriso che diceva quanto per te eravamo importanti. Sorriso ironico, che addolciva anche i rimproveri, che accompagnava la tua autorevolezza ferma, educante, di “direttore di altri tempi”. Ci mancherà come ci mancherà il tuo esserci sempre, come ci mancheranno le tue telefonate il giorno del nostro compleanno, come ci mancherà la tua preoccupazione quando non ci vedevi per qualche giorno in giro per casa. Ci mancheranno la tua cultura, i tuoi scritti, le tue omelie con le numerosi citazioni, la tua calligrafia precisa, la tua dinamicità, la tua “velocità” e il tuo non saper stare fermo, il tuo non arrenderti mai, guerriero fino alla fine. Ci mancherà il tuo “saper chiedere aiuto a tutti”, per un passaggio in auto, per il cellulare impazzito, per scrivere i tuoi discorsi al pc, per raccogliere materiale per la storia della casa. Ci mancherà il confessore che ha confessato praticamente tutti vastesi e anche i turisti! Il confessore che sapeva dare un nome alle nostre misere mancanze, mancanze che a volte nemmeno noi volevamo riconoscere e che affidavi alla misericordia di Dio. Ci mancherà vederti seduto al primo banco vicino alla sagrestia o nella tua stanza a confessare o in refettorio davanti a TV2000 con il rosario in mano e gli auricolari al massimo volume. Ci hai insegnato quanto sia importante non viaggiare da soli, a portare pazienza quando le cose a casa Don Bosco non vanno come vorremmo; ci hai ripetuto all’infinito quanto la Chiesa, l’Oratorio, l’Associazione, vivano di singoli “probi viri” che solo uniti possono fare la differenza, come voleva don Bosco, quando con noi Cooperatori insistevi sulle cordicelle che unite insieme formano una fune robusta che difficilmente si spezza. Dai pellegrinaggi che organizzavi, alle tue parole scelte, ponderate piene di speranza, alla tua attenzione per i giovani salesiani, ai l tuoi quadri “luminosi”, tutto di te ci fa ringraziare Dio per il dono prezioso che sei stato, fino all’ultimo respiro, fino alla tua ultima benedizione per i tuoi ragazzi. Don Bosco sorridi! Un altro tuo figlio arriva da te, nel giardino salesiano con le mani colme d’amore dato e ricevuto! Lo accompagna Maria Ausiliatrice che lo ha aspettato sorridente alle porte del Paradiso! E tu, don Pasquale, continua a pregare per noi, noi continueremo a portarti nel cuore! Ciao Direttore!” (messaggio letto al termine delle esequie a nome dei laici della nostra opera)
“Mi mancherà il suo ottimismo contagioso con il suo bel sorriso sincero e gli occhi che gli brillavano” (Carla Orsatti)
“Sarà banale, ma sicuramente mi mancherà il suo sorriso dolce, molto dolce. poi le sue telefonate per le ricorrenze, non gliene sfuggiva una. Ma anche la sua caparbietà, nella stesura del libro del 50esimo dell’Opera, il suo chiedere aiuto per poter distribuire la comunione, nonostante il bastone, o quando chiedeva i passaggi per tornare giù in oratorio” (Mirella D’Aurizio)
“Ciao don Pasquale, finalmente in Paradiso! Dopo una vita offerta interamente al Signore non puoi che essere in Paradiso! Che meraviglia! Stare alla presenza di Gesù e di Maria, di don Bosco e di tutti i santi, immerso nella pace che solo Gesù uò dare, solo Bellezza, solo Amore puro, sconfinato. Che meraviglia! Te lo sei meritato! Ora che sei lì, prega per tutti noi e soprattutto per i nostri giovani che hanno tanto bisogno!” (Antonella Casanova)
“Ciao Don Pasquale, mi mancherà tutto di te, il tuo sorriso, la tua accoglienza, il tuo ascoltare, i tuoi giudizi e i voti quando cucinavo, le tue telefonate per il compleanno, l’onomastico, non ti dimenticavi mai di nessuno. Sei e resterai un grandissimo sacerdote, una persona speciale. Nel mio cuore e nelle mie preghiere ci sarà sempre un posto per te anche ora che sei in Paradiso nelle braccia del Padre e di Maria!” (Maria Ciffolilli)
“Di Don Pasquale ricorderò sempre la sua voce flebile, ma allo stesso tempo forte e sicura, che trasmetteva il sapere e la saggezza di un Maestro, sempre unità agli occhi dolci di un Padre, a volte celati, altre spalancati, ai giovani che gli si avvicinavano per la Confessione!” (Fabiana Santicchia)
“Indimenticabili la sua cultura (l’ultimo scritto su Dante e Maria è veramente notevole), le sue confessioni, sempre accoglienti, e il suo volerci essere sempre!” (Ivana De Leonardis)
“Sacerdote colto, raffinato e disponibile, ricorderò sempre il suo sorriso e il suo essere accogliente!” (Giuliana Perrozzi)
“Ciao Don Pasquale, tu sei già in Paradiso, ne son sicuro. Chissà come sei felice a rivedere tutti i tuoi numerosissimi amici che ti hanno preceduto. Questa mattina verso le 5:30 ho sentito squillare il telefono. Mi sono alzato immediatamente ma Valeria, che era già in piedi, mi ha detto che non aveva squillato affatto. Ho pensato subito che ancora per l’ultima volta tu mi hai chiamato al telefono, non per dirmi di venire perché il tuo telefonino era impazzito, ma per rassicurarmi che eri già giunto in Paradiso a godere la gloria e la gioia dei Santi. Hai già fatto amicizia con Dante Alighieri? L’hai ringraziato per quella bellissima preghiera di San Bernardo alla Vergine? … Che bello per te ora, assieme al tuo amico Dante, a San Bernardo e a tutta la schiera beata dei Santi, rivolgerti a Lei, che tutto può, con gli stessi soavi versi che da secoli ci tramandiamo: “Vergine Madre figlia del tuo Figlio … Donna sei tanto grande e tanto vali che qual vuol grazia ed a te non ricorre sua disianza vuol volar senz’ali …. la tua benignità non pur soccorre a chi domanda, ma molte fiate liberamente al domandar precorre ….”. Carissimo Don Pasquale non dimenticherò mai quella bellissima espressione che mi hai detto in Grecia, quando ero l’unico a soccorrerti, poi ad accompagnarti all’ospedale, poi a restare con te a vegliare per non lasciarti solo e a cavarmela con quel po’ di Inglese per riferire ai medici cosa ti era successo con quella terribile caduta che ti aveva provocato la frattura della protesi alla gamba, già operata. Mi hai detto: ” Tonino ti voglio e ti vorrò bene sempre come un fratello”. Una frase che, vicendevolmente, ci siamo ripetuta tante volte. Ti ricordi? Ti dissi che avevo perduto un fratello, Giovanni, nato nel 1925 e morto a soli 36 anni, per cui tu avresti preso il suo posto nel mio cuore. Grazie Don Pasquale per tutto il bene che mi hai voluto… che ci hai voluto… perché hai esteso il tuo affetto fraterno anche a tutti i miei famigliari. Grazie Don Pasquale per tutte le belle parole di incoraggiamento nei momenti difficili. Grazie per tutta la fiducia e la stima, sia pur immeritata, che tu mi data. Grazie per tutte le assoluzioni dai miei peccati, nelle preziose confessioni. Grazie per la serenità che mi donavi quando energicamente mi spronavi a non pensare ai peccati passati. Che bello sentirti ripetere: “Mi prendo io la responsabilità, tu devi stare sereno e non pensare più al passato… Dio ti ha già perdonato ed ora io ti assolvo da tutti i tuoi peccati!”. Scusami se, con tutto quello che ora hai da fare nei numerosi incontri del paradiso, io sono venuto ancora una volta a disturbarti con le mie parole. Voglio solo aggiungere: prega per noi, per me, per i miei cari, per la nostra parrocchia, per tutti i tuoi confratelli, per i giovani, per le vocazioni sacerdotali, per la pace, per tutta questa nostra umanità sbandata e disorientata che sembra aver perso il timore di Dio. Grazie Don Pasquale. Io pregherò per te che resti il mio fratello spirituale, per sempre … Addio!” (Antonio Monteodorisio)
“Don Pasquale è la prima telefonata il giorno del mio compleanno e l’unica il 12 Settembre per il Santissimo Nome della beata Vergine Maria a cui mi ricordava di affidarmi sempre. Don Pasquale è quello che quando ho scoperto la malattia ha pianto e sofferto per me, ha pregato e fatto pregare per me (tutti i martedì mattina c’era un gruppo di persone che si riuniva in preghiera per me e per chi come me stava affrontando difficoltà con la salute). Don Pasquale è quello che se non mi vedeva per qualche giorno mi chiamava per sapere come stavano andando le cure, se avevo fatto qualche controllo e come era andato. Don Pasquale è quello a cui, quando ho detto che potevo terminare la chemio, in sagrestia, con il suo sorriso, gli occhi pieni di lacrime, ha gridato: questo è un miracolo. Don Pasquale è quello che quando mi vedeva gonfia per il cortisone, con le occhiaie e stanca mi guardava e diceva: ti vedo proprio bene. Sei bella così. Don Pasquale è quello che, quando nell’ultimo periodo mi vedeva più distante, mi chiamava per dirmi di avere pazienza con i salesiani e che, anche se non erano proprio come piacevano a me, dovevo voler bene ai salesiani. Don Pasquale è esempio di fede fino alla fine. Il 13 Maggio ero salita a salutarlo. L’ultima volta che l’ho visto. Era in carrozzina, in refettorio, davanti la tv, con le cuffie su tv2000. Mani giunte, testa poggiata alle mani e pregava, pregava, pregava. Ho provato a chiamarlo, a scuoterlo. Ha alzato la testa, non mi ha riconosciuto, ha riappoggiato la testa e ricominciato a pregare.” (Maria Della Penna)
“Per sempre ricorderò e mi mancheranno la puntuale chiamata il giorno del compleanno ed il suo sorriso ogni volta che il suo sguardo incrociava il mio” (Aurelio Marinelli)
“Dalla tua voce sibilante, al cigolio della stampella, al rumore dei tuoi passi in sedia a rotelle. Questo quello che ancora odono le mie orecchie, già le orecchie, porterò con me la tua prontezza a metterti all’ascolto di chiunque ne avesse bisogno, in modo particolare nel sacramento della riconciliazione. “Noi siamo figli delle stelle”, “noi siamo figli di Dio”, questo mi hai insegnato e ripetuto con cura in questi anni, con i tuoi gesti, le tue parole, i tuoi scritti. Grazie don Pasquale per essere stato Padre, Maestro e Amico.” (Giovanni Benito Sallustio)
“Don Pasquale: voce rauca, parole chiare, ferme, dolci. Sguardo fisso alla Verità. Risata allegra di un cuore tutto di Dio, attraverso don Bosco.” (Patrizia Ciccarella)
“Era una persona assetata di conoscenza. E ne dava prova come attento lettore, tanto di testi letterari quanto di giornali, con grande attenzione alle cronache locali, e come scrittore. Ricorderò sempre le sue telefonate in cui ti strappava un sorriso con il suo tono sempre gioviale. Ricorderò sempre i suoi occhi commossi quando gli abbiamo chiesto di concelebrare il nostro matrimonio. Nelle foto di quel giorno c’è tutto l’amore di un anziano sacerdote che vedeva due figli della comunità dire il loro “sì” davanti a Dio. Ci mancherà tanto tanto tanto.” (Giuseppe Ritucci)
“Ricorderò sempre il suo sorriso quando mi chiedeva come stava la mia famiglia, soprattutto i piccoli. E poi la sua insistenza e precisione nel chiedermi (a qualsiasi orario) le informazioni a lui necessarie sullo scautismo per portare a termine il suo libro. Mi mancherà.” (Stefano Vitullo)
“Mancherà la sua disponibilità all’ascolto, la sua velocità nelle fare cose.” (Pietro Di Bello)
“Don Pasquale, un padre, un maestro e un amico. Ti ho conosciuto quand’era piccolo quando nella Chiesa di San Paolo frequentavo l’Azione Cattolica e la domenica venivo sempre da te a confessarmi.
Quando sono arrivato in Oratorio il tuo saluto era sempre presente. Ricordo ancora quando qualche settimana fa sono tornato dall’Università e siamo saliti sù a salutarti, eri lì, davanti la tua televisione, ma questa volta avevi le cuffie :). Appena entrati subito ci hai accolto con la tua energia!
Sono grato a Dio per averti incontrato nel mio percorso di fede, prega per noi da lassù insieme a don Bosco e ai Santi della Famiglia Salesiana.” (Danilo D’Adamo)