Sapore di famiglia : la bellezza e la forza della condivisione.
Si è appena conclusa la seconda delle giornate che la Parrocchia dei Salesiani, in sinergia con la Pastorale Familiare e le Associazioni attive all’interno dell’Oratorio e della Chiesa, hanno proposto alle famiglie.
Il covid, che improvvisamente ha interrotto le nostre vite, costringendoci ad un periodo lungo e buio di incomunicabilità e solitudine, infatti, ha impedito quel dialogo che sempre ha sostenuto reciprocamente le famiglie e la comunità parrocchiale.
Era importante e necessario cercare un momento per ritrovarsi e ricominciare a parlare, accogliendosi a vicenda e raccontando di questi tempi incerti. Le giornate hanno avuto lo scopo di offrire a tutti uno spazio di incontro, confermando che la comunità può essere un luogo di condivisione, dove chiunque ha un posto e può trovare sostegno, oltre ad offrirne a sua volta.
Le voci che hanno guidato questi due appuntamenti, sono state quelle di Emma Ciccarelli e di suo marito Pier Marco Trulli, che hanno raccontato la loro testimonianza di genitori partendo dalle pagine del libro scritto insieme: Sapore di Famiglia.
Prendendo spunto dal titolo e dalle loro riflessioni, le consulenti familiari del Centro “Armonia”, hanno proposto due laboratori, uno per ogni giornata.
Il primo, quello del 29 gennaio, intitolato “Gli ingredienti dell’amore”, era rivolto a chiunque abbia vissuto l’esperienza di essere coppia, non importa se ora o in passato. Nel laboratorio, infatti, lo scambio è stato ricco proprio perché inclusivo di qualsiasi aspetto dell’esperienza di essere in due.
Partendo dalle caratteristiche positive che riconosciamo in noi stessi e nell’altro, per rendere efficace la “ricetta” dell’amore, ognuno ha avuto modo di condividere un episodio in cui, in maniera tangibile e concreta, quelle risorse messe in comune, hanno funzionato bene. Abbiamo avuto testimonianze di fatti che avvengono normalmente nel quotidiano, ma anche di crisi importanti, di momenti difficili che hanno come denominatore comune l’unità, il sostegno reciproco, la collaborazione: dalla costruzione di una casa, all’esperienza dell’adozione, dal dolore della separazione, alla ricostruzione, di conseguenza, di un equilibrio familiare nuovo, fino all’affrontare insieme la disabilità e la crisi economica del momento.
La bellezza e la forza dei laboratori, sta proprio nel confronto: così, si sono alternati racconti di vita semplici, dolorosi, buffi, tutti preziosi.
Nella seconda giornata, quella del 26 febbraio, il tema proposto è stato quello della genitorialità. Il titolo che ha guidato la mattinata è stato “Genitori e figli: rispettare i tempi di cottura”.
La relazione degli ospiti Ciccarelli e Trulli, è stata incentrata sulle difficoltà che i genitori incontrano nell’accompagnare i propri figli nella crescita e ha individuato le varie modalità, gli atteggiamenti, gli stili educativi che possono essere impattanti nella relazione con i figli e sul loro sviluppo emotivo. Soprattutto, si è ribadita l’importanza di accettare la differenza tra il figlio e i genitori, di accogliere l’unicità della persona. Il fatto, dunque, di amare un essere diverso da sé stessi, riconoscendogli pienamente quel diritto alla indipendenza nell’affermarsi, è la vera ricchezza dell’esperienza di maternità e paternità.
Nei laboratori, si è cercato di restituire ai partecipanti una visione completa dei propri figli. Troppo spesso, infatti, ci si concentra sugli aspetti negativi, sulle fragilità a discapito delle potenzialità, dei pregi. Così, partendo ognuno dal proprio racconto personale, è nata la condivisione della fatica dell’essere genitori, delle paure, del senso di inadeguatezza a volte, ma allo stesso tempo della gioia, della soddisfazione, dello stupore piacevole, mai scontato, di riconoscere maturità e competenze quando riflettiamo sui nostri figli. I racconti delle mamme e dei papà spaziano dalla necessità delle regole, allo sforzo di tenere il passo con una società in continua evoluzione che impatta la scuola, la relazione con gli amici e le performance dei ragazzi nello sport e negli ambienti dove il valore è determinato da un risultato più che da un obiettivo. Si è avuto modo di condividere le aspettative degli adulti e quelle dei più giovani e di parlare delle possibilità dei nostri tempi, del rispetto che deve guidare anche il rapporto genitoriale e del diritto di esprimere sé stessi. Ognuno ha raccontato dei propri figli e delle speranze, delle discussioni, dei diversi punti di vista contribuendo ad uno scambio con l’assemblea che ha unito più voci e permesso un confronto rispettoso e franco.
Anche se il tempo nei laboratori non è stato molto, abbiamo ascoltato tante storie, incontrato tante famiglie, soprattutto tante persone. Forte è arrivato il bisogno di raccontarsi, di parlare, di sentirsi ascoltati e accolti. Chi ha partecipato veniva già da una frequentazione dell’ambiente parrocchiale e associativo, ma, allo stesso tempo, ci sono stati molti che per la prima volta si sono avvicinati a questo tipo di iniziativa.
Grazie al tempo passato insieme, speriamo che la comunità si sia fatta presenza, e che possa continuare ad essere una mano concreta, aperta per offrire un sostegno, per dare. Perché Chiesa è anche e soprattutto casa.
Chiara Vinciguerra
(presidente Centro Consulenza alla Persona “Armonia”, parrocchia S.G.Bosco Vasto)
Di seguito i pdf delle slide proiettate durante i due incontri e l’intervista di Chiaro Quotidiano a Emma e Piermarco
2023 01 29 Vasto 01 Gli ingredienti dell’amore
2023 02 26 Vasto 02 Rispettare i tempi di cottura DEF
Al via un percorso per le famiglie: «Nelle misure di sostegno l’Italia deve fare passi avanti»