Ciao, per prima cosa mi presento, sono Danilo e sono Responsabile Giovani e Educatore giovanissimi in parrocchia e sono membro d’equipe giovani diocesano. Sto scrivendo per raccontarti cos’è stato Segni del Tempo.
Segni del tempo è stato il titolo scelto per l’incontro nazionale dei Responsabili Diocesani, Parrocchiali e Membri d’equipe giovani. Tre semplici parole che ci ricordano che ciascuno di noi è chiamato a lasciare il proprio segno in questo tempo: segni sono i luoghi che viviamo, nei quali lasciamo una traccia del nostro passaggio; segni sono ciò che lasciamo a chi ci incontra, ci cammina a fianco. Il tempo in cui lasciare il segno è oggi, inserito tra la storia di ieri e i sogni per l’avvenire. Questo incontro è stato pensato per chi giorno per giorno si prende cura degli adolescenti e dei giovani del territorio della parrocchia.
Penso che Segni del Tempo oltre ad essere un incontro formativo è stato per prima cosa una #FESTA, che ha visto coinvolti più di 2000 responsabili da tutta Italia, dopo una pandemia che ci ha tenuto ristretti.
Dalla nostra diocesi Chieti-Vasto sono partiti 6 giovani, più Don Giuseppe di Altino.
L’Incontro è iniziato Venerdì 28 Ottobre con l’arrivo a Roma, l’apertura è stata segnata dal momento di Veglia vissuta in 5 Chiese diverse di Roma, noi dell’ Abruzzo e della Basilicata ci siamo ritrovati nella Chiesa di Pio V. Di questa veglia una frase che mi è rimasta nel cuore è quella di Papa Francesco che ci dice di: “Essere costruttori in mezzo alle macerie”. Dopo la veglia ci siamo diretti in hotel pronti per la giornata successiva.
Sabato 29 Ottobre alle ore 7:00 è suonata la sveglia per poi spostarci in Aula Paolo VI. La mattinata si è aperta con varie testimonianze e momenti di festa, dove i 2000 e più giovani hanno sventolato le proprie bandane per accogliere il Papa. Prima dell’arrivo di Papa Francesco abbiamo vissuto con S.E.R. Mons. Gualtiero Sigismondi (Assistente Ecclesiastico generale di Azione Cattolica) un momento di preghiera, dove lui ci ha parlato principalmente delle Beatitudini, dicendoci “Beati voi Educatori che vivete la vostra opera come cosa del cuore, riuscite a coinvolgervi senza farvi travolgere” e ancora “nella sfida educativa l’unico approccio possibile è stare accanto, ogni giovane ha la sua pienezza nel tempo”. Successivamente è stato il momento dell’Incontro con il Santo Padre che ci ha lasciato tante belle affermazioni. Ci ha fatto capire che: “L’Esperienza parrocchiale è stata ed è insostituibile, e che il nostro motto È MI INTERESSA E NO NON ME NE FREGA!”. Rivolgendosi a noi di Azione Cattolica, inoltre, ci ha chiesto di: Non essere “sessione” cattolica, e che la centralità della Parrocchia è la Chiesa tra la gente. Chiesa che però non va avanti con le riunioni. Chiedendoci inoltre di non avere facce da veglie funebri e di non essere menefreghisti, perché il menefreghismo umano nei giovani è più pericoloso del cancro.
La giornata è andata avanti con il pranzo e successivamente ci siamo spostati nei 10 convegni disposti nella Città
di Roma (lavoro, scuola, università, cultura/pop, patrimonio culturale, sport, ambiente, crocevia di popoli, impegno civile e legalità). Personalmente mi sono diretto al convegno sulla Legalità con ospiti di spessore come:
Rosy Bindi: Politica e presidente della Commissione parlamentare antimafia e vice presidente di Azione Cattolica al fianco di V. Bachelet;
Giuseppe Bellanti: Presidente Diocesano Azione Cattolica Palermo;
Luca Palmieri con il corpo dell’Arma dei Carabinieri: Tenente colonnello, comandante gruppo Carabinieri di Roma.
In questo incontro con Rosy Bindi abbiamo parlato principalmente della mafia, della lotta alla mafia dicendoci che: “il mafioso ti SERVE oggi per farsi servire domani”. Abbiamo inoltre visto la differenza tra il collaboratore di giustizia e il testimone di giustizia, ci ha lasciato dicendoci che: “Basta un indizio, un dubbio, un odore per denunciare e correggere questo MALAFFARE. Non dobbiamo avere paura, perché un cristiano, un cittadino italiano non può permettersi di non sconfiggere le mafie, nei nostri ambienti di vita è una missione che ci viene affidata” e continua dicendo: “Siate protagonisti, rendendo migliore la vita democratica, con la vostra giovane età”.
Successivamente il convegno è andato avanti con Giuseppe Bellanti (Presidente Diocesano Azione Cattolica Palermo), lui ci ha detto: che è fondamentale partire dal momento della chiamata, che ai giovani non bisogno consegnare qualcosa, ma bisogna essere testimoni! L’essere responsabile passa dall’essere TESTIMONI CREDIBILI. Noi siamo uno del gruppo, facciamo strada insieme agli altri per essere per loro dei PUNTI DI RIFERIMENTO. Infine il convengo si è concluso con la presentazione delle varie branche dell’Arma dei Carabinieri.
Subito dopo il convegno ci siamo diretti al Centro Nazionale, dove, dopo la cena è iniziata la vera e propria #FESTA. Una serata di pieno divertimento, aperta dagli Oblivion e successivamente conclusa con un fantastico Dj Set fino a tarda notte.
Domenica 30 Ottobre, ultimo giorno di quest’incontro nazionale, è iniziato alle ore 9:00 nella tenda allestita al Centro Nazionale con la S. Messa presieduta da S.E.R. Mons. Gualtiero Sigismondi, dicendoci che “L’AC ha bisogno di voi giovani, responsabili come coltivatori diretti delle nuove generazione del calco della Chiesa, ciò però non esonera gli adulti ma voi siete in prima linea”.
Dopo la messa l’incontro è continuato con un WalkAbout di Enrico Zarpellon, in cui ci ha lasciato diversi spunti: “La fatica del futuro è un sogno del nostro tempo. Papa Francesco ci propone di rinnovare il rapporto tra spazio e tempo. La pienezza è il futuro che abbiamo davanti”. Ogni cristiano è un discepolo missionario, tutti noi siamo chiamati ad accettare la chiamata e a uscire dalle proprie comodità.
Ci viene detto che noi dobbiamo essere “Porte aperte dalle quali si vedevo altre porte e altre cose. La Chiesa è chiamata ad essere la casa del Padre aperta, tutti possono e devono far parte della comunità, c’è posto per
ciascuno con la sua vita faticosa.”
“Sappiate riconoscere che c’è una bellezza che va al di la dell’apparenza”. La domanda che ci è stata posta e che ci riportiamo a casa è: PER CHI SONO IO? Sicuramente per Dio, ma anche per gli altri, in quanto Dio ci ha donato delle capacità per offrirle agli altri. Noi SIAMO MISSIONE!
In conclusione prima del pranzo abbiamo incontrato Padre Giacomo Costa, sj, che ci ha fatto capire il significato di tenda:
TELI: permettono le relazioni e l’incontro;
CORDICELLE: per stare in piedi ha bisogno che le tensioni non vengano tagliate da nessuno
PALETTI: sostegni della nostra fede
Il tutto è stato allestito in una #tenda, perché la Chiesa che sogniamo è come una tenda, che si allarga, ospita e viene ospitata da ogni terreno umano. Questa tenda sarà ormai smontata ma dopo questi 3 giorni sarà sicuramente rimontata in ogni diocesi, in ogni parrocchia dove si #Segnailtempo!
Per concludere i due Vice Presidenti Giovani dell’Azione Cattolica ci hanno detto che: “il Signore ci vuole incontrare con le nostre vite incasinata, che sono Segni del Tempo, cioè segni di speranza, di provocazione e di ricerca di senso per la nostra Chiesa e per il nostro tempo” Lorenzo Zardi e che “Siamo fatti per la Bellezza, perché fatti della Bellezza di Dio e perché Dio ci ha messo nel cuore un desiderio di bene, che va messo in circolo. Vogliamo metterci in strada, insieme, sui Segni del Tempo che il Signore ci ha dato” Emanuele Gitto.
Un grande grazie a tutti i giovani incontrati, ai volontari che si sono messi a disposizione e a tutta la Presidenza Nazionale!