Fidarsi di una proposta: a Pescara per proteggere il futuro dei ragazzi più a rischio
A volte persone che stanno percorrendo lo stesso cammino e guardando nella stessa direzione si incontrano, e decidono di camminare insieme; quando si hanno a cuore le persone più fragili, quando si cerca di dare risposte a problemi difficili e profondi, questo incontro può rivelarsi fondamentale e prezioso.
Ad Ortona nel 1984 è stata fondata da Don Luigi Giovannoni “Soggiorno Proposta”, una realtà salesiana che offre accoglienza e percorsi di recupero a tossicodipendenti, e che nella sua lunga storia ha visto ampliare la propria presenza e diventare un riferimento per tutta la regione, in soccorso a chi vive il dramma della dipendenza.
L’esperienza acquisita indica che viviamo una fase in cui occorre pensare iniziative diverse: agire in termini preventivi, non solo rispetto all’abuso di sostanze, ma in generale rispetto alla devianza e alla marginalità.
I salesiani del Centro Italia vivono questa situazione nel contatto quotidiano con i più piccoli, che sono per questo più vulnerabili a percorsi di crescita antisociali o autolesivi.
Da questa esperienza diretta, nasce l’idea e il sogno dell’Ancora che “Soggiorno Proposta” ha fatto proprio, come centro che possa occuparsi di agire preventivamente, evitando ai più giovani non solo di cadere nella dipendenza da sostanze, ma di cadere in percorsi di emarginazione, tramite la promozione di consapevolezze e nuovi riferimenti valoriali.
L’Ancora, infatti, non è la fune che tiene legati alla banchina del porto, è il sostegno che accompagna nel viaggio, e che offre la possibilità di fermarsi senza essere portati via dalle onde e dalle correnti, fermarsi per riposare o perché improvvisamente il mare della vita diviene minaccioso e manca un porto vicino.
Ecco il sogno che vorremmo condividere con la comunità: offrire a Pescara un luogo che curi il disagio e renda vive le passioni dei giovani, che risponda alle false seduzioni con l’amicizia, la bellezza e la profondità dell’incontro.
L’ipotesi è che la prevenzione passi tramite esperienze significative di condivisione: l’obiettivo non è evitare ai ragazzi i percorsi di devianza, ma renderli superflui e poco attraenti, riempiendo la loro anima di una più profonda forma di appagamento.
In questo cammino abbiamo bisogno di compagni di viaggio, a cui offrire la nostra nuova proposta e con cui operare in favore dei giovani più vulnerabili: immaginiamo attività aperte, condivise, realizzate insieme alle tante realtà di Pescara che sentano la stessa passione e che possano unirsi al nostro impegno.
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